Come fare un essiccatore in casa: il tutorial

Dopo studio e lavoro ecco il risultato: un piccolo essiccatore corredato di foto e spiegazioni DiY naturalmente.

La realizzazione è stata lunga ma non complicata: è infatti composto da pannelli di compensato naturale che assieme vanno a formare un parallelepipedo con 2 lati forati per un parziale ricircolo d’aria ma che non permette l’ingresso di polvere e sporco, un lato “a sportello” che si chiude tramite un paio di calamite e sull’esterno è dotato di un pomellino per aprirlo.

Infine, quattro pomellini sono stati usati come piedini che tengono rialzato da terra o dal piano di lavoro l’essiccatore.

Photo credits Carmela Kia Giambrone

Due ripiani interni sono stati realizzati grazie al recupero di due griglie da forno e sono appoggiate su due staffe di legno avvitate ai lati; una lampadina sul fondo e un interruttore sull’esterno lo completano.
La lampadina è ad incandescenza da 40 Watt, non a risparmio energetico, certo ma usarlo la notte e per un paio di volte al mese bello pieno potrebbe essere un buon compromesso.
Permette una buona essiccazione senza che si raggiungano alte temperature soprattutto sulla griglia inferiore, che non devono mai superare i 40°C.
Dobbiamo aggiungere ancora il termometro per tener monitorata per benino la temperatura ma la voglia di condividere il progetto è stata troppo grande per aspettare quest’ aggiunta finale.
Photo credits Carmela Kia Giambrone 
L’essicazione non fà altro che togliere l’acqua agli alimenti e permette così una buona e lunga conservazione del cibo senza che esso venga attaccato da muffe e funghi e poi dà un gusto meraviglioso poter mangiare delle albicocche in pieno inverno che non arrivino da serre o dall’altro capo del mondo sapendo che sono bio e home-made.
Certo il massimo sarebbe (come in Sicilia!) essiccare al sole ma ecco spiegata la voglia di ppossedere un essiccatore.
Certo ne esistono decine in commercio perciò potete pure comprarvelo ma siete sicuri che vi darà le stesse soddisfazioni?
Photo credits Carmela Kia Giambrone 
Primo esperimento fatto: scorze di limone e arancia, facile e ben riuscito.
Secondo esperimento: fettine di mela, riuscita ottima.
Le prossime sperimentazioni in programma? croccanti di carruba (realizzati con burro di mandorle, banane, polvere di carruba, datteri), chip di zucchine, pane di datteri alla cannella (grano germogliato, datteri, cannella e uvette)
Buona sperimentazione a tutti!

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Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

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