La mia impronta calcolata step by step

Un bel giorno ti svegli e comprendi che tutto è collegato e quindi ti dici: devo ridurre il mio impatto ambientale. Innanzitutto devi calcolare di quanto è questo tuo impatto e allora vai alla pagina dedicata (in fondo link utile), segui il percorso a partire dalla tua nazione, nel mio caso l’Italia, scegli le diverse opzioni nelle varie aree “cibo”, “beni”, “abitazione”, “mobilità” e scopri magicamente la tua footprint.

quante volte mangi carne? pesce? uova e latticini ? da dove arriva il tuo cibo? quanto spendi in elettrodomestici nuovi? e di abbigliamento? ricicli? di che dimensioni è la tua casa? il tuo consumo di elettricità proviene da fonti rinnovabili? per quanti km guidi l’auto? usi mezzi pubblici? insomma continui così fino a quando non ottieni la “tua impronta Ecologica”.

La mia ad oggi equivale a 2.8 pianeti. Sì, hai capito bene, l’unità di misura  è “il pianeta”!

L’impronta di ognuno di noi tiene conto dei propri personali consumi ( e di ciò che spreca, ecco perchè potresti praticare la filosofia zero waste!) ma anche della società in cui si vive, perché ognuno di noi può facilmente cambiare le proprie scelte personali riguardanti cibo, guidare un’auto, comprare meno, consumare meno tuttavia, la nostra impronta, è fatta anche da una “quota societaria” come l’assistenza governativa, strade e infrastrutture, servizi pubblici e militari della nazione in cui si vive equamente suddivisa tra tutti i cittadini.

Se vogliamo raggiungere la sostenibilità dobbiamo quindi porre attenzione al nostro stile di vita ma anche, chiedere al nostro governo di adottare misure per essere più efficienti nel consumo delle risorse, ecco perché è importante l’Impronta Ecologica Totale.

Le componenti della propria impronta sono fatte dall’Impronta del carbonio (ossia l’impronta data dal terreno necessario per l’energia), l’area di foresta necessaria ad assorbire le tue emissioni, il terreno necessario per coltivare i prodotti agricoli (incluso il cibo per il bestiame ed i pascoli), l’area necessaria a produrre i prodotti in legno che si usano, il terreno edificato (ossia il terreno coperto dalle infrastrutture) e alla fine, quello che la fa da padrone è la parte che costituisce il terreno per l’energia.

Ora ciò che puoi fare è cercare di ridurre la tua impronta: io l’ho fatto agendo sul consumo relativo alla mia mobilità che nel mio caso è la fetta molto consistente: usare di meno l’auto e di più i mezzi pubblici, se uso l’auto cerco di condividerla con qualcuno e magari provare a viaggiare senza utilizzare l’aereo!

info

http://www.footprintcalculator.org/

Leggi tutti gli articoli su Patreon, become a Patron!

Rimani sempre aggiornato!

Per rimanere aggiornato su tutte le news su slow living, sostenibilità e scelta vegan, iscriviti alla newsletter di equoecoevegan.it! Inserisci l’indirizzo e-mail qui sotto e clicca su “Iscriviti”!
Riceverai comodamente nella tua e-mail le notizie di Equo, eco e vegan appena pubblicate! Ricorda il servizio è gratis e ti puoi disiscrivere in qualsiasi momento tu lo desideri. A presto su Equo, eco e vegan!

Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

2 commenti

  1. La mia impronta ecologica è di 2.1 pianeti.Pensavo peggio.Mi salva il fatto che ho il lavoro dietro casa e la macchina la uso solo per andare a fare la spesa!Però mi fraga il consumo di energia per il riscaldamento.

  2. a me invece quello che frega è che uso l’auto quotidianamente per andare al lavoro…ma un paio di giorni la settimana potrei cercare di mettermi d’accordo con una collega e fare la strada con lei sempre se c’è compatibilità d’orari…cavolo!!!pensavo impattasse meno!…certo c’è da dire che la mia auto è a gpl…magari se si considerasse questo fattore….^-^

Lascia un tuo commento