Il cibo come natura comanda: niente plastica, scegli lo sfuso

Photo credits Carmela Kia Giambrone – Negozio Leggero Bergamo

Da una recente ricerca dell’associazione inglese Wich?, i supermercati del Regno Unito generano circa 800.000 tonnellate di plastica l’anno. Una stima sommaria, che fornisce certo però un’idea di quanto grave sia la situazione legata allo spreco di plastica.

Sempre secondo questa ricerca, una percentuale compresa tra il 12 e il 22% del peso totale degli imballaggi risulta non essere riciclabile. A fronte di queste evidenze è così stato firmato un accordo guidato da esperti di sostenibilità della WRAP che unisce 50 organizzazioni, tra cui importanti marchi di alimenti e bevande, produttori e rivenditori, fino ai trasformatori di materie plastiche e il governo del Regno Unito per raggiungere una serie di obiettivi entro il 2025 ossia ridurre nella maniera più decisa possibile i rifiuti di plastica e sopratutto quella non riciclabile.

Questo accordo include nello specifico:

photo credits replas.com.au

  1. Eliminare gli imballaggi in plastica monouso superflui attraverso la riprogettazione, l’innovazione o il riutilizzo
  2. Il 100% delle confezioni di plastica devono essere riutilizzabili, riciclabili o compostabili
  3. Il 70% degli imballaggi in plastica vengono riciclati o compostati in modo efficace
  4. Il contenuto riciclato sugli imballaggi in plastica devono essere almeno del 30%

Cosa succede in Italia: sfuso e refill

Photo credits Carmela Kia Giambrone – la mia dispensa vegan tutta sfusa

Se Federconsumatori ha calcolato nel 2008 che la spesa annua per famiglia sarebbe diminuita di oltre 700 euro con la semplice scelta di prodotti sfusi a fronte di quelli con classico packaging, dovremo attendere il 2021 per la messa al bando della plastica monouso nei Paesi membri.

photo credits bbc.com

Assocasa ha provveduto ad una valutazione del ciclo di vita (LCA) degli imballaggi da refill, concentrandosi così sul risparmio ambientale.L’LCA è uno strumento che può essere utilizzato per valutare i potenziali impatti ambientali di un prodotto, di un materiale, di un processo o di un’attività di fatto tenendo in considerazione gli impatti ambientali lungo l’intero ciclo di vita di un sistema di prodotto. Assocasa è così giunta alla conclusione che il refill dello stesso flacone di detersivo ad esempio deve essere costante e continuo affinché si realizzi un vero risparmio e che è comunque è sempre bene tener presente anche ciò che si sta acquistando al di là del packaging che lo contiene. Come a dire: non guardare il dito se ti indico la luna.Un’ indagine del Guardian più recente, del 2017, ha stabilito che i consumatori di tutto il mondo comprano un milione di bottiglie di plastica al minuto e che la produzione di plastica raddoppierà nei prossimi 20 anni e quadruplicherà entro il 2050, risultano così ancora più importanti le norme approvate nell’Unione Europea che dicono addio alla plastica monouso. Se questo ancora non bastasse, analizziamo l’argomento cibo sfuso da un’altra angolazione, così da poter osservare, con estrema facilità, che lo sfuso

  • conviene all’ambiente 
  • conviene alle nostre tasche 
  • ma conviene anche alla nostra coscienza di consumatori consapevoli 

scopriamo insieme perchè.

Dove comprare sfuso? proprio dietro l’angolo

Durante la campagna #PLASTICFREEJULY dell’estate appena trascorsa, sono andata da far visita al Negozio Leggero di Bergamo, di Claudia e Sara, il negozio che vende sfuso più vicino a casa mia e come diremmo oggi, locale.Ho così avuto la possibilità di toccare con mano in maniera un pò più approfondita del solito, grazie alla disponibilità e a una breve intervista che le tagazze mi hanno concesso, cos’è esattamente la scelta di fare la spesa sfusa, cosa comporta insomma per le persone e la loro quotidianità decidere di dire addio agli imballaggi usa e getta.Il Negozio Leggero è 

  • un ambiente ampio e luminoso
  • una bottega ricca ma non un supermarket
  • nel negozio è possibile acquistare sfuso di qualunque tipo tranne che cibo fresco
  • si pratica il vuoto a rendere anche di prodotti cosmetici
  • si riciclano i tappi in sughero che vengono poi riutilizzati come isolante naturale in edilizia

In effetti ciò che si paga al termine della spesa è solo quel che serve davvero in dispensa.I produttori dai quali Claudia e Sara si rifornisocno sono selezionati in base a diverse attenzioni 

  1. attenzione per i lavoratori
  2. attenzioni che le aziende mostrano nei confronti dell’ambiente 
  3. vengono preferite produzioni locali e stagionali 

e tutto grazie alla filiera viene strettamente controllata dall’ente di ricerca ambientale applicata Ecologos di Torino.

Photo credits Carmela Kia Giambrone – Negozio Leggero Bergamo

Photo credits Carmela Kia Giambrone – Negozio Leggero Bergamo

Photo credits Carmela Kia Giambrone – Negozio Leggero Bergamo

Photo credits Carmela Kia Giambrone – Negozio Leggero Bergamo

Photo credits Carmela Kia Giambrone – Negozio Leggero Bergamo

Photo credits Carmela Kia Giambrone – Negozio Leggero Bergamo

Photo credits Carmela Kia Giambrone –
I miei acquisti al Negozio Leggero 

Naturalmente scegliere lo sfuso permette di avvicinarsi maggiormente anche al valore del cibo, a quello del denaro e non in ultimo a quello del lavoro. Abbattendo lo spreco riscopriamo come è semplice acquistare solo ciò che davvero ci serve, permettendoci con facilità di fare chiarezza tanto sulle nostre reali esigenze in fatto di quantità quanto alle scelte più giuste in termini di qualità.

  • Per legumi, cereali e semi il gioco è semplice: andare in negozio con barattoli di vetro o sacchetti in stoffa e la spesa in un lampo è fatta. 
  • Per vino, birra, olio invece c’è il vuoto a rendere, lo stesso per i prodotti di igiene. 
  • Potrete anche utilizzare sacchetti in carta riutilizzabili in modo da fare il vostro primo acquisto.

Un modo nuovo per fare la spesa, lasciando ciò che non serve, caos, fretta, disattenzione e packaging inutile e riscoprendo invece qualità, tempo e valore dell’acquisto consapevole e plastic free.

Photo credits Carmela Kia Giambrone – Plastc free july

E poi costruire rapporti umani con chi tutti i giorni ci incontra e ci aiuta a scelgiere ciò di cui abbiamo bisogno in qualche modo ci fa ritornare al tempo in cui si andava in bottega anche solo per fare quattro chiacchiere o ricevere qualche buona ricetta, e in merito proprio Sara, mi confessa di amare moltissimo questa parte un po vintage del suo mestiere.E voi, acquistate cibo sfuso? credete possa aiutare il Pianeta, sceglierete lo sfuso abbandonando inutili packaging? raccontatemi la vostra esperienza nei commenti!

Fonti:

Photo credits Carmela Kia Giambrone – Negozio Leggero Bergamo

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Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

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