La ricetta dei dolcetti ecoperfetti fai da te

Ritrovo tra i vecchi oggetti che mi ha regalato mia nonna dalla casa in montagna questo vecchissimo tritacarne e prima di buttarlo mi ricordo che da qualche parte mi era capitato di leggere una ricetta che ne contemplasse il suo utilizzo ma…senza carne…e allora mi ricordo: Marinella Correggia!!!

Premetto che davvero trovo Marinella Correggia una musa, non è solo fonte di ispirazione ma anche fonte di vere e proprie rivoluzioni: una di queste è stata data dalla ricetta dei “DOLCETTI ECOPERFETTI” nel suo
“Io lo so fare” un libricino ino ino ma meravilgioso, ricco anzi ricchissimo di idee, spunti e informazioni (consigliato vivamente!!!costa 2€!cosa volete di più?!!)
Ma vi chiederete…perchè ecoperfetti? perchè “mescolano ecologia, rispetto dei viventi, salute, semplicità, equità, internazionalismo, bontà e le materie prime sono a bassissimo impatto ambientale se di origine locale e vegetali, inoltre non vi sono zuccheri nè conservanti!”
cosa serve?
primo gruppo:semi oleo-proteaginosi (noci, nocciole, mandorle, pistacchi, semi di girasole, pinoli, semi di zucca)
secondo gruppo: frutti essicati al sole (o con un essicatore home-made!) come fichi, mele, albicocche, more, pere, prugne, uvetta
terzo gruppo: scorze d’agrumi o semi di finocchio (magari regalatici durante un viaggetto estivo) o di cardamomo (del  mercato equo e bio sono perfetti!)

quantità?
metà e metà fra i primi 2 gruppi e una piccola quantità del terzo gruppo!

Procedimento?
mescolare gli ingredienti usando tagliere e mezzaluna oppure (e qui entra in gioco lui!) usando un vecchio tritacarne ben lavato (é perfetto!)
La frutta essicata è gommosa e così basta schiacciare tra le mani il composto ottenuto facendo palline della dimensione di una noce o poco meno e si possono “rivestire ” di cioccolato fondente o di farina di castagne!

Provare per credere! Il li adoro!
grazie a Marinella Correggia per questa fantastica ricetta!

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Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

2 commenti

  1. Buttare un tritacarne vecchio? Giammai! Secondo me dovresti anche provare a passarci il seitan… e chissà quanti altri usi potrebbe avere!
    Il mio sogno proibito è l’affettatrice, dico solo questo 🙂

  2. No, no diciamo che piuttosto che buttarlo lo avrei trasformato in…un vaso da fiori!^__^…
    Certo l’affettatrice potrebbe essere sfiziosa per un carpaccio ultra fine di tofu..umhh….^__^ beh a presto allora!^__^

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