Come fare margotte, talee ed innesti in pochi step

Quando ero piccola ricordo mio nonno e mio padre che si occupavano di orto e piante da frutto. Ognuno con le proprie preferenze e peculiarità. Se i miei nonni preferivano pomodori o fragole mio padre invece ha sempre amato gli alberi da frutto.

I primi libri di orticoltura li devo a lui ed in assoluto il primo libro che trattava di innesti e potature è nella mia libreria ma è suo.

Mi sono appassionata inizialmente a questo tipo di pratica perchè pur essendo una pratica tutta umana risulta essere un buon compromesso tra forza naturale di sopravvivenza, evoluzione e sperimentazione botanica.

In viaggio poi un giorno ho avuto modo di incontrare un signore che coltiva piante da frutto e piante orticole e durante un pomeriggio assolato ha deciso di raccontarmi in maniera semplice ciò che l’esperienza e la passione gli avevano insegnato in merito.

Qui un breve e non certamente esaustivo reportage di questa bellissima esperienza. Ecco cosa mi è stato spiegato circa margotte, taleee, innesti.

Come realizzare una margotta step by step

Photo credits Carmela Kia Giambrone

Ottenere una margotta da una pianta madre è una tecnica molto semplice ma lunga. La nuova piantina avrà bisogno di mesi, da 6 a 12, prima di essere pronta. Alcune specie vegetali però sono riproducibili con un’alta percentuale di successo soltanto con questo metodo ecco perchè è prezioso imparare a realizzare con le proprie mani una margotta.

Photo credit Carmela Kia Giambrone • step 1

Step 1

Infilate una bottiglia di plastica riciclata, tagliata a metà attorno ad un ramo dell’albero da cui volete creare la margotta. Utilizzate solo la parte superiore ed infiltela con il lato del tappo verso il basso.

Se non l’avete a portata di mano andrà bene anche un sacchetto di plastica che poi chiuderete legandolo con del semplice spago.

Step 2

Photo credit Carmela Kia Giambrone • step 2

Togliete alcune foglie dal ramo e rimuovete la corteccia nella parte vicino il foro. Questa zona sarà la porzione da qui nasceranno le nuove radici del rametto che diventerà poi una nuova piantina dalla vostra margotta fatta in casa.

Step 3

Photo credit Carmela Kia Giambrone • step 3

Ora bloccate la bottiglia appena sotto la linea della corteccia rimossa, bloccate con legnetti e spago, in modo da non far fuoriuscire la terra che utilizzeremo successivamente per riempire la mezza bottiglia che si trasformerà in vaso aereo.

Step 4

Photo credit Carmela Kia Giambrone

A questo punto quindi riempite con del terriccio il vostro vaso per margotta

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Ricordatevi di abbeverare la vostra margotta con costanza, spesso in estate e poco in inverno.

Photo credit Carmela Kia Giambrone 

Dopo un anno tagliate sotto la bottiglia e piantare in terra la vostra nuova piantina. La margotta può essere preparata a partire da quasi tutte le piante da frutto, durante il periodo primaverile ed in certi casi anche in autunno.

Come realizzare una talea con le proprie mani

Photo credit Carmela Kia Giambrone • talea fatta in casa

Per realizzare una talea bisogna innanzitutto scegliere i rami giusti e ricordarsi di prestare attenzione durante il prelievo. I rami scelti per realizzare la nostra talea dovranno possedere sei “occhi” ossia 6 gemme fogliari ed andranno tagliati in senso obliquo in modo da permettere uno scivolamento dell’acqua più veloce, evitando possibili ristagni.

Step 1

Photo credit Carmela Kia Giambrone • step 1 

Togliere le foglie dal ramo così prelevato e rimuovere anche un parte di corteccia, schiacciare leggermente la porzione terminale.

Step 2

A questo punto interrare 3 gemme su 6 lasciando quindi fuori dalla terra le altre 3.

Step 3

Ricordarsi di bagnare con regolarità e costanza, evitare ristagni e correnti d’aria, se necessario dotare la talea di una copertura e/o un riparo magari creando da noi una serra fatta in casa ad hoc.

Ricordiamo infine che il metodo di propagazione per talea non funziona per il melo e per il pero, hanno invece grande successo nel caso dell’ ulivo, della prugna, del fico, dell’uva e del melograno.

Parliamo di innesti: come realizzarli e quale metodo scegliere

L’innesto non è altro che un modo per moltiplicare una pianta.
Con semplicità, consiste nel fissare su una pianta (detta portinnesto) un nesto costituito da una parte di ramo o una gemma (occhio) preso dalla pianta che si vuole moltiplicare e, grazie alla fusione tramite un piccolo callo che si forma si ottiene l’innesto.

In questo modo la risultante è una sola pianta costituita da due parti diverse. Gli innesti permettono così da sempre di moltiplicare piante legnose con estrema facilità.

Naturalmente la riuscita di un innesto dipende da molti fattori:  innanzitutto dalla tecnica ma anche dal periodo (in primavera o alla fine dell’estate, quando cioè le piante sono ‘in succhio’ la percentuale di successo migliora notevolmente), ma anche dalla compatibilità tra le piante scelte.

Per realizzare degli innesti su meli e peri si utilizzano generalmente piante selvatiche compatibili come supporto ad esempio il cotogno oppure la perania.

Ma ecco qui i 5 tipi di innesti che mi sono stati spiegati durante la bellissima giornata passata nell’orto:

  • a spacco
  • a triangolo
  • a occhio
  • a zufolo” 
  • approssimativo” 

L’innesto approssimativo: come realizzarlo e perchè

Partiamo da quest’ultimo che consiste nel tagliare due rami di due alberi diversi – uno che sarà il portainnesto e l’altro della pianta da innestare – di ugual diametro, levando la corteccia delicatamente a 360 gradi e prendendo l’occhio (cioè la gemma fogliare) della pianta da innestare.

Quindi tagliare la corteccia dall’albero che deve essere innestato (il taglio dev’essere uguale al taglio dell’innesto, come fosse un cerotto, in modo che combacino i lembi perfettamente).

Una volta fatto questo sigillare senza far passare aria con della raffia o nastro isolante (in commercio vendono del silicone o mastice creato appositamente per realizzare innesti anche se io non lo amo particolarmente).

Il periodo per creare un innesto di questo tipo è preferibilmente quello di giugno.

Innesto “a zufolo”

Simile al primo ma in questo caso si preleva metà corteccia sempre con l’occhio della pianta da innestare, in modo che proprio come prima i lembi combacino perfettamente.

Si usa quest’innesto nel caso si scelgano alberi in cui la rimozione della corteccia risulta difficoltosa, un esempio sono gli alberi come il fico o il castagno.

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Photo credit Carmela Kia Giambrone 

Innesto “ a occhio”

Tagliare l’occhio da adoperare, poi sul portainnesto realizzare 2 tagli ortogonali ed aprire delicatamente la corteccia.

Inserire quindi l’occhio verso l’alto e legare fissando bene ed avendo l’accortezza di lascire al di fuori l’occhio.

Nel caso della rosa questo tipo di innesto si può realizzare anche a metà luglio.

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Innesto “ a spacco”

Tagliare e “spaccare” lungo il diametro il rametto che sarà il portainnesto, aprendolo per bene.

Ora tagliare due rami con tre occhi ciascuno. Poi realizzare un piccolo cuneo levando la corteccia a tutte e due i rami quindi infilarli nello spacco in modo tale che le corteccie combacino perfettamente. Procedere quindi a legare e sigillare bene in modo che non prendano aria sia ai lati che nella parte superiore.

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Innesto “a triangolo”

Tagliare il ramo da innestare e levare la corteccia da due lati in modo da creare una piccola piramide a base triangolare, in modo tale che due lati siano senza corteccia ed uno invece la conservi ancora integra.

Se il ramo madre è grosso si possono mettere fino a 5 o 6 innesti anche provenienti da piante diverse purchè compatibili tra loro ed ovviamente compatibili anche con il portainnesto.

Scegliere il ramo della pianta madre con grosso diametro, da 1 cm in su quindi scavare un lato in modo che il ramo da inestare combaci perfettamente, quindi ripetere l’operazione con gli altri rami.

Sigillare come al solito in modo che l’innesto non prenda aria e risulti stabile e ben chiuso.

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Photo credit Carmela Kia Giambrone

Quando realizzare gli innesti: calendario

I periodi migliori per effettuare gli innesti sono come detto, la primavera o la tarda estate ma in realtà, avendo piccole accortezze e con un poco di esperienza è possibile realizzare durante tutto l’anno innesti di successo.

Qui di seguito un piccolo calendario molto semplice per permettervi di programmare i vostri innesti:

Febbraio

  • Cotogno
  • Melo
  • Pero

Febbraio – Marzo

  • Albicocco
  • Caco
  • Camelia
  • Castagno
  • Ciliegio
  • Melo
  • Nocciolo
  • Pero
  • Pesco
  • Susino

Marzo – Aprile

  • Ciliegio
  • Cotogno
  • Fico
  • Caco
  • Melo
  • Melograno
  • Noce
  • Olivo
  • Susino
  • Camelia

Aprile

  • Melo
  • Pesco

Aprile – Maggio

  • Fico
  • Mandorlo
  • Noce
  • Olivo
  • Agrumi

Maggio – Giugno

  • Albicocco
  • Caco
  • Castagno
  • Noce
  • Pesco

Giugno

  • Albicocco
  • Pesco
  • Mandorlo

Luglio – AgostoP

  • Albicocco
  • Castagno
  • Noce
  • susino
  • Vite

Agosto – Settembre

  • Agrumi
  • Albicocco
  • Ciliegio
  • Cotogno
  • Caco
  • Mandorlo
  • Melo
  • Melograno
  • Noce
  • Pero
  • Pesco
  • Vite
  • Susino

Se poi volete una piccola spintarella tutta naturale ecco qui come realizzare con le vostre mani una soluzione radicante per talee fatta in casa in pochi semplici passi.

Infine, ecco un bel fotoreportage dell’orto del signor Luigi, Photo credit Carmela Kia Giambrone.

carciofo in fiore


basilico

Ulivo con olive per olio

fico melenzano


vite da uva


pomodoro romano, pomodoro s.marzano, pomodoro quarantino

fagiolini nani, fagiolini rampicanti


peperoni

melanzane


zucchine



kiwi


mandorlo
melograno


nespola, prugna gialla, prugna s.giovanni, prugna goccia d’oro gialla

peperoncinomelo di S.Giovanni, melo melinda-golden, melo verde, melo nurco (qualità tipicamente campana)


pere di S.Giovanni, pere spadone

caco maltese (duro)


limone

mandarino

Ora quindi l’unica cosa che mi resta da fare dopo aver ammirato con i miei occhi cosa si può realizzare con passione e amore in un piccolo appezzamento di terrra, non mi rimane che mettere in pratica la teoria nel mio piccolo orto su balcone urbano.

Buon divertimento e buona coltivazione a tutti voi,

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Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

3 commenti

  1. volevo fare una domanda in che periodo si possono fare le margotte della pianta di fichi.
    grazie

    1. Ciao Virgilio di solito le margotte si realizzano tra maggio e giugno grazie alle maggiori temperature 🙂 a presto

  2. […] di come realizzare talee, margotte e innesti quindi non mi ripeterò, potrete infatti rileggere QUI il […]

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