Riuso e riciclo: come usare i fondi di caffè

Fondi di caffè • Photo credit Carmela Kia Giambrone

Il caffè, immancabile protagonista del profumo che si sente la mattina appena svegli, grazie a quel “qualcuno” che con tanta dolcezza ve lo prepara, si presta a mille e un uso anche dopo averlo sorseggiato. Eccone qui qualcuno, scopriteli con me!

4 modi d’uso per riciclare i fondi di caffè

Primo uso, facile e di larghissimo impiego, quello in giardino: vi basterà infatti aver l’accortezza di conservarlo facendolo essiccare, aggiungendolo poi nel terriccio per rendere il substrato di nuovo fertile e ricco.

A causa del suo valore di acidità meglio non esagerare e non concentrarlo solo in alcuni vasi o alcuni punti del giardino così certamente non rischierà di “bruciare” alcuna radice, come spesso invece si sente dire, quindi niente paura usatelo con tranquillità ma con buonsenso.

Frutti rossi orto su balcone • Photo credit Carmela Kia Giambrone

Secondo modo per poterlo aggiungere alle nostre piante è quello di farlo finire in compostiera: in questo caso non sarà necessaria l’essiccazione preventiva bensì basterà rovesciarlo di volta in volta assieme ai nostri scarti nel nostro bidocnino e come per magia scomparirà assieme a tutto il resto diventando profumato compost homemade.

Compost fatto in casa • Photo credit Carmela Kia Giambrone

Terzo rimedio naturale ed uso casalingo-green che possiamo ottenere a partire proprio dai fondi di caffè è quello di utilizzarlo come repellente per insetti, formiche e lumache: provare per credere, il suo forte aroma e la sua acidità allontaneranno questi fastidiosi visitatori da fiori, piante e dalla nostra casa. Naturalmente essendo un rimedio atossico e naturale l’efficacia non sarà certo quella di un repellente tossico e chimico ma funzionerà comunque bene!

Quarto uso invece assolutamente lontano da quello che si può fare dal giardinaggio è quello di trasformarlo in un perfetto rimedio di bellezza per il nostro corpo: grazie al suo contenuto di caffeina (seppur moderato) e alla sua conformazione fisica granulosa, si presta per diventare un meraviglioso scrub corpo, perfetto per combattere rotolini di cellulite e ritenzione idrica, pelle asfittica e spenta e rendere invece l’epidermide di cosce, pancia, glutei morbida, setosa e tonica.

Ricetta dello scrub corpo a base di caffè

Per realizzare il perfetto scrub corpo vi basterà mescolarlo in parti uguali a del sale marino fine integrale (utile in moltissime altre preparazioni di bellezza) e a del burro di cocco o di karitè (insomma ciò che avete in casa), miscelando il tutto per bene e creando una pappetta.

Come si usa? Sulla la pelle umida e sotto la doccia spalmarlo generosamente sul corpo e massaggiare con movimenti lenti e rotatori per almeno cinque minuti, quindi con una spugna di luffa massaggiare delicatamente il corpo spazzandolo via dalla pelle.

Risultato? pelle rinnovata e morbida, setosa come non mai e senza l’uso di quei pessimi (per noi e l’ambiente) scrub con palline di plastica orride le cosidette plastic microbeads.

Growing Lab – Maurizio Montalti – mushrooms 3d print • Photo credit Carmela Kia Giambrone

Quinta esperienza da fare per il riciclo dei fondi di caffè è sicuramente quella di far crescere i funghi a partire proprio da un substrato di fondi di caffè da riutilizzare (riuso-riciclo-riutilizzo!) dato che i funghi, in realtà, per loro natura non sono esattamente schizzinosi e crescono praticamente su quasi qualunque substrato naturale e semi-naturale.

Maurizio Montalti, ingegnere con un animo d’artista, grazie alla sua passione per i funghi, ha addirittura creato oggetti a partire da un materiale, organico, creato da questi fantastici “organismi naturali” che crescono grazie a scarti vegetali e sintetici.

Nel suo Officina Corpuscoli, Growing Lab, Montalti esprime completamente la sua voglia di creazione in armonia con il ciclo naturale della vita e della morte, tema d’ispirazione del suo stesso lavoro.

Ho avuto il piacere di vedere le sue creazioni al Fuorisalone 2016 e ne sono stata piacevolmente colpita e sorpesa. Scegliere e ricercare nuovi materiali, eco e bio -compatibili è una sfida da un lato meravigliosamente utopica e dall’altro lato attualissima e dimostra una mente brillante e sognatrice.

Come coltivare i funghi dai fondi di caffè

Riciclo dei fondi di caffè • Photo credit Carmela Kia Giambrone

Ma, per tornare al nostro progetto di riuso e riciclo, ecco in poche semplici mosse come fare questa coltivazione semi indoor:

  1. Raccogliete per due o tre settimane i vostri fondi di caffè, riponeteli in un piccolo bidoncino di plastica forato (fate dei piccoli fori per permettere l’areazione del substrato)
  2. Quando ne avrete a sufficienza quindi potrete aggiungere le spore dei funghi che vorrete coltivare che sono i più facili e che io adoro ma potrete coltivare anche gli shiitake se vorrete.
  3. Quindi seminate i miceli proprio come fareste con dei semplici semi ricoprendoli poi per bene con il nostro terricciocaffè.
  4. Aggiungete della segatura (di buona qualità) qaundo spargete il micelio e quidi comprite il vostro bidoncino con una pellicola di plastica forata. tenete per bene al buio e al caldo umido per circa 10 giorni, tempo che servirà per iniziare a svilupparsi ai funghi. cercate di non aprire costantemente per controllare la situzione perchè questo rovinerà il sottile microclima che faticosamente si starà creando utile alla loro crescita (attorno ai 20°C la temperatura è perfetta).
  5. La mattina aprite, vaporizzate con dell’acqua la superficie e richiudete la pellicola, la giusta quantità e non troppa altrimenti cresceranno muffe (se così fosse diminuite lcqua ed attendete).
  6. Non arrendetevi, la prima volta a me non è riuscita ma poi una volta smussati gli angoli del processo sono felicemente riuscita a fare il mio raccolto.

provare per credere!

Funghi coltivati in casa • Photo credit Carmela Kia Giambrone

In fondo coraggiosi avventurieri come i ragazzi che intervistai tempo fa di Back to the Roots o grandi aziende come il kit di Espresso hanno applicato questo meraviglioso e semplicissimo processo riutilizzativo ottenendo strabilianti risultati: cosa abbiamo noi in meno? sperimentiamo e godiamo della nostra voglia di autoproduzione spontanea!

Alla prossima sperimentazione!

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Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

2 commenti

  1. Non pensavo che gli scrub fossero fatti di plastica! Pensavo fossero tipo cristalli di sale e che si sciogliessero con l’acqua! Un’altra cosa da eliminare allora!
    Grazie

    1. Ciao Alice, purtroppo alcuni invece sono proprio fatti con micro sfere di materiale pastico, anche se ci sembra assurdo alle volte prodotti banali come uno scrub può davvero avere un impatto importante sul Pianeta quando basterebbe davvero poco! In effetti tra caffè ma anche bicarbonato, sale marino, nocciolini di oliva e altri materiali assolutamente naturali è possibile ottenere la stessa efficacia! 🙂

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