Vegani e onnivori possono sedersi alla stessa tavola?

photo credit Martina Camporelli

Quando uno stile di vita non è così comune o condiviso, la reazione più naturale è spesso un misto di curiosità e stupore. Tra tutti, un lifestyle che ha ottenuto gli onori della ribalta negli ultimi anni, è certamente quello vegan, complici il cambiamento climatico, l’aumento della consapevolezza “verde” e dello spirito critico dei consumatori, internet e un’informazione liquida, che permette a chiunque, ovunque ed in qualunque momento lo desideri, di ottenere informazioni circa l’argomento di suo interesse.
Raccontare una decisione come quella che si fa abbracciando lo stile di vita vegan pone automaticamente a chi se ne interessi una domanda cruciale: in un mondo prevalentemente onnivoro, un reale dialogo tra vegani e onnivori è possibile? Insomma, possono sedersi alla stessa tavola?

Moltissimi, durante il corso del tempo, hanno provato a rispondere a questa domanda: filosofi,  poeti, scrittori, scienziati, artisti, giornalisti e perché no, persone comuni che dal basso, hanno cercato di condividere la loro esperienza con gli altri. Il tema è giunto anche al Festival del giornalismo alimentare, tenutosi a Torino dal 22 al 24 febbraio, dove un gruppo di esperte ha cercato di rispondere a questo quesito.

Dialogo tra vegani e onnivori: una prospettiva possibile? L’incontro al Festival del giornalismo alimentare con Paola Maugeri

La redazione de Il Giornale del Cibo era presente a Torino, dove  hoavuto il piacere di assistere a tre giorni di incontri e conferenze scoprendo il cibo a 360° con le sue novità, i suoi approfondimenti e indagando sul legame che esso possiede in maniera intrinseca con il territorio, il Pianeta e le persone, ho cercato di rispondere a questa domanda assistendo all’incontro “Tra onnivori e vegani può esserci solo lo scontro?”. Presenti alla conferenza Federica Giordani di Vegolosi, Paola Maugeri Dj e scrittrice vegan, Sonia Giuliodori, direttrice del magazine Funny Vegan, e in collegamento video Grazia Cacciola, amica e blogger vegan.

L’argomento è stato affrontato a tutto tondo in maniera chiara e moderata.

Grazia Cacciola ha chiarito con trasparenza la necessità di avere pazienza nella comunicazione soprattutto in un ambiente come quello vegan: “negli anni mi sono resa conto che più uso una comunicazione non violenta e tranquilla più ho un riscontro uguale dall’altra parte. Essere vegani è una scelta seria, non è un modo per diventare famosi, purtroppo esistono frange estreme di vegani, ma dal mio punto di vista inviterei tutti a mettere da parte il narcisismo.”

Federica Giordani ha invece ricordato ai presenti che come per ogni forma di giornalismo che si rispetti, anche quello che rappresenta il mondo vegano deve rispettare le regole deontologiche: “I media dovrebbero avere una responsabilità e non cadere nella logica del sensazionalismo: è molto pericoloso e crea scontro”. Ciò che in fondo si comprende è che mettere in discussione il modo in cui ognuno di noi decide di nutrirsi non è qualcosa di semplice.

Paola Maugeri: “Non chiamateci talebani, magari Pitagorici”

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Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

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