Aspettando Cop26 10 parole per il Pianeta: #2 riciclabile

RICICLABILE

photo credits Carmela Kia Giambrone thanx to Canva

La seconda parola scelta per #10parole per il Pianeta, dopo la prima vista ieri, è: riciclabile.

A cosa pensi quando senti “riciclo”? alla carta? al vetro? o ai Pile realizzati con le bottiglie di plastica? scopriamolo insieme.

2. /ri·ci·clà·bi·le/

Che cosa significa davvero “riciclabile”?

aggettivo

Riutilizzabile in un nuovo ciclo di produzione.

“materiali r.”

riciclabile
photo credits Carmela Kia Giambrone thanx to Canva

Quando pensiamo al riciclo, pensiamo alla plastica (in particolare il PET che può divenire tessuto ad esempio ma non solo, come sappiamo ogni simbolo ha un significato sia per l’uso che per il possibile riciclo o lo smaltimento) alla carta che se differenziata correttamente, può prendere nuovamente la via della produzione, divenire così nuovamente materiale e risorsa utile.

Riciclo e riuso il connubbio perfetto

Riciclo non significa soltanto portare a compimento nel modo più virtuoso la fine della “prima vita” di un prodotto ma anche (e soprattutto) ripensare al ciclo dei rifiuti ed alla progettazione di un prodotto fin dal suo concepimento. Per avvicinarci davvero a ciò che l’economia circolare ci suggerisce, la possibilità di riciclo dei beni è uno dei fattori cardine del sistema stesso.

Sono innumerevoli gli oggetti che quotidianamente possiamo riciclare: dal cibo (con ciò che scopriremo a breve) ai contenitori che lo contengono, dai vestiti ai cosiddetti rifiuti che appaiono a tutti come tali.

1.Plastica

Delle 1.914.000 tonnellate di imballaggi in plastica del 2020, il Sistema Italia di Corepla, il consorzio nazionale per la raccolta il riciclo ed il recupero per gli imballaggi in plastica, è riuscito a recuperarne 1.820.270, che corrisponde al 95%, e riciclate 655.393 tonnellate per lo più di derivazione di rifiuti urbani ovvero poco più del 34%.

Riciclare quindi è certamente un segno di responsabilità verso un Pianeta con risorse non infinite e al contempo, un sintomo di consapevolezza nei confronti di chi, dall’altro lato del mondo, non possiede ciò che invece noi diamo per scontato. Se l‘Overshoot day ci ha insegnato qualcosa, è certamente proprio che il concetto di infinito non può esistere in mondo finito.

2.Vestiti e capi ancora utili

Un modo inteso tanto come riciclo quanto come riuso (che sappiamo bene essere qualcosa di diverso, sia chiaro) può essere quello che interessa i classici fondi di caffè che tutti noi, o quasi, produciamo la mattina, ma ancora, decidere di riciclare (e riusare) vecchi capi di abbigliamento o oggetti ancora mettibili grazie ai mercatini dell’usato o perchè no agli swap party (tempo fa avevo intervistato i ragazzi di Vintag che avevano fatto un lavoro magnifico di recupero del vnitage).

3.Vetro

Un altro modo per riciclare riguarda ad esempio il vetro, a parte quello di destinarlo alla raccolta differenziata, che permette di riciclarlo senza limite: il vetro è inerte permettendo così un’ottima conservazione dei cibi tanto da spingere questo materiale in vetta alle scelte dell’opinione pubblica per la conservazione del gusto (54%), la salute e la sicurezza (48%) ed il rispetto dell ́ambiente (43%).

Se vogliamo però possiamo anche scegliere di riusare i numerosi barattoli che diventano così perfetti contenitori per la dispensa o ancora ripensare al riciclo ed al riuso, ad esempio dell’olio esausto. Ma forse il più delicato esempio di riciclo e riuso può essere quello che ci insegnano i giapponesi nella loro arte del kinstugi.

Tutto (o quasi) è ri-ciclabile/usabile

Non dimentichiamo che ogni materiale ha la possibilità di venire riciclato fino ad una certa quota, ecco perchè vetro ed alluminio sono le risorse più preziose, perchè possono essere riciclate all’inifinito, contrariamente alla plastica o alla carta. Ciò poi comporta sempre un dispendio di ulteriori risorse come acqua ed energia, ecco perchè, alle volte, il riuso (ed ancor prima la riduzione quando possibile ed attuabile) è la soluzione più auspicabile.

Abbiamo volutamente congiunto il termine riciclo (che significa riimmettere la materia prima in ciclo di produzione) con il termine riuso, questo perchè, se il primo in qualche modo viene percepito da tutti noi erroneamente ancora come qualcosa che per lo più viene subìto, eccezion fatta per una buona raccolta differenziata ed un pensiero precedente l’acquisto e la scelta, per il riuso invece siamo noi i protaginisti, decisamente e senza alcuno sconto.

Noi possiamo infatti decidere di dare ulteriore vita a qualcosa che potrebbe divenire rifiuto, pur non essendolo.

a domani, con la parola #3 delle #10parole per il Pianeta!

fonti

corepla.it

coreve.it – Raccolta e riciclo del vetro risultati 2018/sintesi programma/specifico di prevenzione2019

Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

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