Martin Dorey: dopo “Basta plastica!”ora “Basta scuse sui rifiuti!”

• photo credits Carmela Kia Giambrone•

Sappiamo molto bene che, tutti i giorni, possiamo fare molto per aiutare il Pianeta. Da ridurre gli sprechi alimentari a risparmiare acqua, da abbracciare la filosofia zero waste ad evitare quei cibi che fanno male al Pianeta o perchè no sperimentare una settimana o un mese da vegano (come il veganuary 2021!)

Martin Dorey, ecologista, esperto ambientalista, attivista e fondatore del movimento #2minutebeachclean (che solo su Instagram conta quasi 50mila post!), è tornato nelle librerie, grazie al suo manuale pratico dedicato al problema dei rifiuti “Basta scuse sui rifiuti!”. Ne vuoi sapere di più? Scoprilo insieme a me in quest’articolo!

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Martin Dorey e le sue soluzioni pratiche e veloci per ridurre i rifiuti

In questo libro troverai dei suggerimenti che ti spiegheranno come cambiare i tuoi comportamenti per ridurre la quantità di ciò che butti via ogni anno. Sommandoli tutti, la differenza è grande.”

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Dove vanno a finire davvero i nostri rifiuti? Siamo tutti responsabili di ciò che produciamo e proprio per questo, se ci comportassimo in maniera più consapevole, riusciremmo a ridurre il nostro impatto sul Pianeta. 

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Martin ci chiede di fare attenzione agli oggetti che buttiamo, a quelli che ricicliamo ed agli effetti che hanno sul Pianeta le azioni errate di smaltimento. Come in Basta plastica, anche in questo libro, edito da Aboca, ci regala mille e una soluzione per ridurre i rifiuti, tutte nel suo stile, pratiche e veloci! Un modo davvero reale, per diffondere azioni che possono fare la differenza.

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La mia intervista a Martin Dorey

Se siete ancora dubbiosi se leggerlo o meno, allora iniziate dala mia intervista, realizzata qualche giorno fa a Martin, è stato così gentile da rispondere alle mie domande e per questo lo ringrazio sinceramente. Godetevela!

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10 domande a Martin Dorey sui rifiuti (e non solo!)

Carmela Kia: Cosa ti ha spinto a scrivere questo secondo libro (un vero e proprio manuale pratico sulla riduzione dei rifiuti)?

Martin Dorey: Volevo scrivere qualcosa che aiutasse le persone a navigare nel mondo. Con così tante scelte da fare e così tanti vicoli ciechi da fare, sentivo che avevamo bisogno di un aggiornamento a No More Plastic per aiutare le persone a decidere tra le scelte eco e non eco (ma apparentemente eco).

CK: Cosa vorresti che facessero i tuoi lettori dopo averlo letto?

MD: Mi piacerebbe apportassero cambiamenti e facessero scelte migliori, o anche capire che possono fare scelte migliori.

CK: Secondo la tua esperienza, qual è la cosa più difficile da capire per le persone nel campo della sostenibilità?

MD: Le persone spesso si sentono sopraffatte dalle dimensioni dei disastri ecologici che stiamo affrontando. Ma penso che sia importante che si rendano conto che tutto ciò che fanno può essere positivo, che è importante e farà la differenza. Ma è difficile quando vediamo i nostri governi intraprendere progetti distruttivi all’indietro come HS2, la ferrovia ad alta velocità nel Regno Unito o l’estrazione del carbone in Australia.

CK: Credi che il momento che stiamo vivendo, a causa della pandemia di coronavirus, avrà un impatto ancora più negativo sulla situazione dei rifiuti (per esempio a causa delle grandi quantità di maschere usa e getta) o forse pensi che le persone siano ormai mature e capisci che lì non c’è più tempo da aspettare per risolvere i problemi ambientali?

MD: Sì. Il Coronavirus è stato un grande impulso per l’industria della plastica. L’idea che tutto sia sicuro solo se avvolto nella plastica è ovunque. La paura porta profitti. Non sono solo le maschere a costituire un problema, bensì anche gli imballaggi, e molto altro…

CK: cosa ne pensi del compostaggio?

MD: Il compostaggio è ottimo, ma solo quando le strutture di smaltimento sono disponibili ed esiste un percorso chiaro e facile per i consumatori. In caso contrario, uno schema di ritiro da parte di coloro che producono articoli come tazze da caffè e alternative in plastica “compostabili”. Altrimenti dire che qualcosa è compostabile è del tutto inutile, a meno che non sia realmente compostabile a casa e che per esempio le persone possano compostarlo. Altrimenti è solo spreco.

CK: una domanda un po ‘provocatoria: cosa diresti a una persona che di fronte a te, con noncuranza, getta spazzatura senza attenzione (lo istruiresti? E ​​come? Terapia d’urto ?;))
MD: “Mi scusi. Hai lasciato cadere qualcosa.” Mi capita di farlo e di solito le persone lo raccolgono. A volte si infastidiscono. Per lo più però si imbarazzano.

CK: cosa sogni per il nostro pianeta nel 2021? Qual è il vero punto che pensi dobbiamo raggiungere (uno su tutti)?
MD: I governi devono assumere il controllo dell’industria petrolifera e di tutto ciò che ne deriva. Le persone devono fare scelte migliori per rendere questi cambiamenti più realizzabili ed appetibili. Le aziende devono pensare prima al pianeta invece che ai profitti. Molti devono essere i cambiamenti. È incredibile quanto dobbiamo cambiare per restare in rotta. Dobbiamo tutti fare delle scelte consapevoli!.

CK: 5 cose a cui non potresti mai rinunciare e perché.

MD:Mi piace la mia macchina fotografica. Alcuni di questi sono di plastica. Ma ne ho bisogno per lavoro.
Mi piace il mio telefono, ma il prossimo che sceglierò sarà modulare, forse un Fairphone. Ne ho bisogno per il lavoro e la vita, ma probabilmente sarei più felice senza.
Mi piace il mio laptop, che mi serve per lavoro. Potrei usare carta e penna ovviamente.
Mi piace la mia bici, che ha pezzi di plastica.
Ho bisogno dei miei occhiali, che sono di plastica.
Mi piace il fatto che se mi ammalo verrò trattato con oggetti di plastica.
Il resto, caffè da asporto, volanti, vestiti di plastica, cibo in imballaggi di cui posso e cerco di vivere senza. Non sono il tipo che “non può vivere senza il mio caffè quotidiano” o qualsiasi altra sciocchezza del genere. Sono pragmatico e vado spesso a fare la spesa e finisco per comprare molto poco perché voglio fare acquisti senza plastica. A quel punto vado in un negozio senza plastica ovvero zerowaste e scelgo di ridurre la mia plastica. Tuttavia, la cosa da sottolineare è che la nostra cultura ci rende così difficile vivere senza plastica. Facciamo così tanto affidamento sulla plastica che in molti casi non possiamo farne a meno, perché rende la vita migliore. È quello che ne facciamo che conta. Se produciamo plastica e poi la buttiamo via invece di riutilizzarla o riciclarla, tutto ciò che facciamo avrò un effetto negativo. Se possiamo imparare a riutilizzarla, a ridurre la nostra dipendenza da essa e a riciclarla al 100%, allora vinceremo. Fino ad allora è solo uno spreco
!

CK: quali sono i tuoi prossimi progetti? un nuovo libro forse?
MD: Ho un libro per bambini in uscita a marzo, “Kids Fight Climate Change”, che si accompagna a “Kids Fight Plastic”.

CK: Vorresti dire qualcosa a chi è davanti alla libreria (virtuale o reale) chiedendosi se acquistare o meno il tuo libro?
MD: Se vuoi apportare modifiche ma non sai da dove iniziare, acquista questo libro!… e se non pensi di essere importante per il cambiamento, leggi questo libro… e se non pensi di poter cambiare il tuo mondo, leggi questo libro!

Grazie mille a Martin per la disponibilità e per le tante ispirazioni!

Il Libro di Martin Dorey “Basta scuse sui rifiuti!- come possiamo ridurre la quantità di rifiuti che produciamo e perchè dobbiamo farlo adesso” in Italia è edito da Aboca e lo trovate in tutte le librerie fisiche e virtuali e sul sito abocashop.

Aboca edizioni: regalati scienza ed ecologia

Per concludere, di Aboca Edizioni ci sono motli libri che parlano di salute, bene comune, sostenibilità, agricoltura, nuovi modelli d’impresa e di sviluppo, scienza, diritti ma anche l’arte e la letteratura. Libri in grado di indagare il rapporto fra uomo, piante,ambiente e Pianeta.

photo credits aboca.com

Nell’area Ecologia e scienza, per le sue collane International Lectures on Nature and Human Ecology e Human Ecology saggi Aboca racchiude 6 titoli che mi sento di consigliarvi, da leggere o perchè no da regalare, agli amanti della natura e della scienza:

  1. L’impresa come sistema vivente di Massimo Mercati;
  2. Botanica di Stefano Mancuso;
  3. Brevi lezioni di meraviglia di Rachel Carson;
  4. Il mio orto tra cielo e terra di Luca Mercalli;
  5. Agricoltura e cambiamento climatico di Fritjof Capra con Anna Lappé;
  6. Crescere come cresce una pianta di Luther Burbank.

E voi, siete pronti a ridurre i vostri rifiuti ed essere più sostenibili? raccontatemelo nei commenti!

A presto,

Info:

  • www.martindorey.com
  • www.aboca.com/it/cultura/aboca-edizioni

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Carmela Kia Giambrone

Giornalista, consulente alla sostenibilità e alla comunicazione digitale

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